Ferrara accoglie l’ultima edizione di Interno Verde, il Festival che ogni anno apre le porte dei giardini più affascinanti e nascosti della città. È un'occasione unica per immergersi nella bellezza del verde urbano e scoprire storie, atmosfere e angoli segreti normalmente inaccessibili. Il weekend del 10 e 11 maggio si svolge all’insegna della natura, con un programma ricco di iniziative pensate per coinvolgere tutti: visite guidate, laboratori creativi per grandi e piccoli, dimostrazioni scientifiche, itinerari tematici, presentazioni, mostre, installazioni e performance artistiche.
Un appuntamento immancabile è anche la partecipazione dei laboratori del Tecnopolo di Ferrara, che come ogni anno porta il proprio contributo scientifico e innovativo all’evento. I ricercatori dei laboratori sono presenti per dialogare con i visitatori e condividere il loro sapere. Una presenza ormai consolidata, che arricchisce il festival con spunti e approfondimenti preziosi per comprendere meglio il legame tra natura e innovazione.
Presso il Chiostro di Santa Maria delle Grazie, in via Mortara 70, sabato 10 maggio a partire dalle 10.00, i visitatori hanno infatti la possibilità di assistere a dimostrazioni e presentazioni su progetti di ricerca e attività legate del laboratorio Terra&Acqua Tech del Tecnopolo di Ferrara.
Il gruppo di ricerca Risorse idriche, geochimica ambientale e geomateriali del laboratorio Terra&Acqua Tech, coordinato dal prof. Massimo Coltorti, fornisce interessanti informazioni sul tema del recupero dei nutrienti dalle acque reflue, un problema sempre più urgente in vista della crescita della popolazione mondiale.
Entro il 2050 la popolazione mondiale potrebbe raggiungere i 10 miliardi di persone, causando un forte aumento della produzione di acque reflue provenienti da attività domestiche, industriali e zootecniche. Queste acque sono ricche di nutrienti come azoto e fosforo, che, se non correttamente gestiti, possono causare gravi danni ambientali.
Per affrontare questo problema, è importante sviluppare tecnologie che permettano di recuperare e riutilizzare questi nutrienti, trasformando le acque reflue da rifiuti a risorse utili per l’agricoltura.
Una delle tecniche più promettenti è la precipitazione chimica della struvite, un minerale che si forma a partire da azoto, fosforo e magnesio, e che può essere usato come fertilizzante. Tuttavia, il processo tradizionale richiede grandi quantità di reagenti chimici.
Per rendere il trattamento più sostenibile, è stato proposto un metodo che combina l’uso della struvite con un materiale naturale: un tufo ricco in zeoliti (NZT), una roccia vulcanica con un’elevata capacità di trattenere l’ammonio.
Questa metodologia mira a migliorare l’efficienza del recupero dei nutrienti e a ridurre l’uso di sostanze chimiche, favorendo un approccio più economico e rispettoso dell’ambiente.
Sempre nella mattinata di sabato 10 maggio, è presente anche il gruppo di ricerca coordinato dal prof. Stefano Manfredini, afferente al laboratorio Terra&Acqua Tech, con un’attività di divulgazione scientifica
Il suo contributo si articola in tre ambiti principali, che riflettono le linee di ricerca portate avanti dal suo gruppo: biotecnologie, chimica cosmetica e chimica farmaceutica con un occhio all'economia circolare.
Nel campo delle biotecnologie, il team studia processi fermentativi basati su un approccio di up-cycling, partendo dai sottoprodotti di diverse filiere agro-alimentari e industriali. L’obiettivo è trasformare questi materiali di scarto in molecole ad alto valore aggiunto, con applicazioni nei settori cosmetico, nutraceutico e farmaceutico. Durante la dimostrazione, i partecipanti potranno assistere ad alcuni esempi concreti del percorso di trasformazione: dal sottoprodotto iniziale all’intermedio di fermentazione, fino alla materia prima purificata, come acido ialuronico, eteropolisaccaridi e surfattina. Questo consente ai visitatori di comprendere in modo diretto e visuale le diverse fasi dei processi messi a punto.
Per quanto riguarda la chimica cosmetica, le molecole ottenute si rivelano estremamente promettenti per lo sviluppo di nuovi prodotti. Vengono infatti presentate formulazioni specifiche che le contengono — tra cui sieri, acque micellari ed emulsioni — evidenziando il loro ruolo sia funzionale che tecnologico. I partecipanti hanno così la possibilità di toccare con mano l’efficacia e l’importanza di questi composti biotecnologici avanzati.
Infine, nella chimica farmaceutica, la ricerca si concentra su nuovi processi di sintesi chimica, progettati in un’ottica di sostenibilità e in linea con i principi dell’economia circolare. Il fine è sviluppare molecole innovative ad attività biologica potenziata, applicabili in ambiti come l’oftalmologia, la fotoprotezione e il trattamento di infiammazioni. Anche in questo contesto vengono mostrate alcune delle molecole realizzate, frutto dell’integrazione tra progettazione scientifica e sperimentazione pratica.
Interno Verde Ferrara 2025 è un’esperienza emozionante, capace di unire cultura, bellezza e scoperta in un fine settimana speciale. Che sia per una passeggiata rilassante tra giardini segreti o per un incontro con esperti del settore, questo evento regala a tutti un’occasione unica per vivere la città in modo nuovo e affascinante.
Sito dedicato ad Interno Verde.