La startup PACPCM accede al Premio Nazionale Innovazione
La startup PACPCM, nata all’interno del laboratorio TekneHub del Tecnopolo di Ferrara, finalista alla Start Cup Emilia-Romagna 2024 ha conquistato l’accesso al PNI – Premio Nazionale Innovazione, in programma a Roma per il prossimo dicembre.
Intervistiamo Luca Lanzoni, uno dei componenti del team imprenditoriale.
Come è nata l’idea di PACPCM e qual è l’obiettivo principale del vostro progetto?
L'idea di PACPCM è nata all'interno del laboratorio di Fisica Tecnica ed Energetica sito presso il laboratorio TekneHub del Tecnopolo di Ferrara. Ci siamo resi conto dell'importanza di trovare soluzioni più sostenibili nel settore del packaging, che attualmente dipende ancora molto da materiali non ecologici e spesso inquinanti. L’obiettivo principale del nostro progetto è quello di introdurre un packaging completamente green, in grado di combinare sostenibilità e alte performance termiche. Utilizzando il micelio, la parte vegetativa dei funghi, in combinazione con i materiali a cambiamento di fase (PCM), vogliamo creare un imballaggio che mantenga una temperatura stabile e che sia compostabile, riducendo l’impatto ambientale.
Da chi è composto il team?
Siamo un gruppo con competenze interdisciplinari e complementari che ci permettono di coprire tutti gli aspetti del progetto. Il team è composto dal Professore Michele Bottarelli, docente di Architettura e Design del Prodotto Industriale all’Università degli Studi di Ferrara, e responsabile scientifico del progetto, con esperienza nello scambio termico e nelle energie rinnovabili. Competenza essenziale per guidare la ricerca sull'integrazione dei materiali a cambiamento di fase (PCM) nel packaging in micelio.
La componente femminile è rappresentata dalla Dottoressa Eleonora Baccega, ricercatrice presso l'Università degli Studi di Ferrara, che si occupa della caratterizzazione termica del packaging. Grazie alla sua specializzazione in PCM e monitoraggio termico, valuta le prestazioni del prodotto in diverse condizioni ambientali per garantirne l’efficacia.
Vi è poi il Dottor Luca Lanzoni, biologo e dottorando in Architettura e Urban Planning, che lavora sullo sviluppo del micelio come materiale di base per il packaging, assicurandosi che sia compostabile e sostenibile. Oltre a questo, si occupa delle certificazioni e della gestione della qualità aziendale, nonché del quadro normativo.
Infine, il Dottor Tommaso Sassoli, architetto e designer con esperienza nel settore del packaging, contribuisce alla progettazione del prodotto per renderlo non solo funzionale ma anche attraente per i clienti. Grazie ai suoi contatti con aziende del settore, supporta l'integrazione del packaging PACPCM nel mercato.
Per chiudere, l’Ingegnere Giulio Eugeni, ingegnere ambientale e fondatore della società L-ife, porta la sua esperienza nella produzione di packaging in micelio. Il suo ruolo è garantire la qualità e la scalabilità del prodotto, fornendo supporto tecnico e know-how di produzione.
Come funziona esattamente il packaging che avete sviluppato? Quali sono i benefici del suo utilizzo?
Il nostro packaging si basa su due tecnologie chiave. La prima è il micelio, una rete di filamenti che può essere coltivata su materiali di scarto agricoli, quindi è completamente compostabile e naturale. La seconda tecnologia è rappresentata dai PCM, materiali in grado di assorbire e rilasciare energia termica, mantenendo costante la temperatura all’interno del packaging. Questo è particolarmente utile per settori come quello farmaceutico, cosmetico o alimentare di alta gamma, che richiedono il mantenimento di temperature stabili durante il trasporto. La combinazione di queste due tecnologie ci permette di offrire una soluzione sostenibile che, allo stesso tempo, protegge i prodotti termosensibili dagli sbalzi di temperatura.
Quali sono stati i principali passi nella fase di ricerca e sviluppo di PACPCM? E come siete riusciti a integrare le due tecnologie?
Il processo è stato lungo e complesso, ma molto stimolante. Abbiamo iniziato con la prototipazione del packaging, sperimentando con il micelio come materiale di base e testando diversi tipi di PCM per vedere quale fosse il più efficace in termini di performance termiche. Le proprietà termiche del packaging sono state monitorate in diverse condizioni ambientali per garantire che potesse rispondere alle esigenze del mercato. Durante questa fase, ci siamo concentrati anche sullo sviluppo di metodologie di produzione che fossero facilmente scalabili, per poter passare rapidamente dalla fase di prototipo a una produzione industriale.
Avete anche condotto dei test di mercato. Qual è stata la reazione delle aziende con cui avete collaborato?
Esatto, i test di mercato sono stati fondamentali. Abbiamo collaborato con diverse aziende che hanno fornito feedback molto utili. C’è un grande interesse per soluzioni di packaging ecologiche e sostenibili, soprattutto da parte di aziende che operano in settori dove il controllo della temperatura è essenziale. I feedback che abbiamo ricevuto ci hanno permesso di migliorare il design e l’usabilità del packaging, adattandolo alle esigenze specifiche di chi lo utilizza. Queste collaborazioni hanno contribuito a mettere le basi per il nostro futuro posizionamento sul mercato.
Quanto è importante per voi il tema della sostenibilità e in che modo PACPCM può contribuire a un cambiamento positivo?
La sostenibilità è al centro del nostro progetto. Il packaging tradizionale è una delle principali fonti di rifiuti e inquinamento, e il nostro obiettivo è fornire una soluzione che riduca significativamente l’impatto ambientale. Il micelio che utilizziamo è biodegradabile e il nostro packaging promuove l’economia circolare, poiché viene prodotto utilizzando materiali di scarto agricoli. Questo permette di creare un ciclo virtuoso di produzione e consumo, riducendo al contempo i rifiuti plastici e l'inquinamento. Pensiamo che PACPCM possa essere un esempio concreto di come l’innovazione tecnologica possa essere combinata con la sostenibilità ambientale per creare un impatto positivo e duraturo sulla società.
Quali sono i prossimi passi per PACPCM? Avete già pensato a come inserirvi nel mercato?
Sì, siamo già al lavoro su questo fronte. Abbiamo avviato la costituzione ufficiale della startup e stiamo collaborando con alcune imprese del settore per affinare ulteriormente il nostro prodotto. Il prossimo passo sarà rendere la produzione completamente scalabile, in modo da poter rispondere alle richieste del mercato su larga scala. L'interesse che stiamo riscontrando è molto incoraggiante e ci motiva a continuare a lavorare affinché PACPCM diventi una soluzione di riferimento per il packaging sostenibile.
Cosa rappresenta quindi secondo voi PACPCM?
PACPCM rappresenta un esempio concreto di trasferimento tecnologico e di competenze da una realtà Universitaria ad un progetto imprenditoriale, fornendo una risposta tangibile alle sfide ambientali e industriali contemporanee, proponendo una soluzione che migliora la qualità della vita e proteggono l’ambiente, con un impatto positivo duraturo sulla società.
Per ulteriori informazioni o entrare in contatto con la startup non esitate ad inviarci un’e-mail a tecnopolo@unife.it