Conferenza Internazionale "After The Damages"

Lo scorso dicembre si è tenuta la Conferenza Internazionale "After The Damages", promossa dall’Università degli Studi di Ferrara insieme a una rete di partner accademici e istituzionali, tra cui il Tecnopolo di Ferrara e il laboratorio Teknehub. L’evento, giunto al termine di un ciclo di attività avviate nel 2020, rappresenta un’occasione unica per riflettere su strategie, strumenti e innovazioni per la tutela del patrimonio costruito e culturale, con un focus particolare sulla gestione del rischio e sulla resilienza.

 

La conferenza ha preso il via con i saluti istituzionali del Prorettore alla Terza Missione dell’Università degli Studi di Ferrara, Enrico Bracci, del Direttore del Dipartimento di Architettura, Marco Mulazzani seguiti da Roberto Di Giulio, co-direttore di "After The Damages", Francesca Fatta dell’Unione Italiana Disegno e Maurizio Di Stefano, Presidente Emerito di ICOMOS Italia.

 

Tre i macro temi oggetto della conferenza: strategie di resilienza, modelli di documentazione e strumenti per l’innovazione della filiera.

 

Enrico Cocchi e Antonino Libro della Regione Emilia-Romagna hanno aperto la giornata illustrando tecnologie e strategie per mitigare l’impatto dei disastri, mentre Cristina Ambrosini ha presentato il progetto RE-ORG Emilia-Romagna, un modello innovativo per la riorganizzazione dei depositi museali. Federica Gonzato ha invece condiviso l’esperienza della messa in sicurezza del Tempio Capitolino di Sarsina, un esempio virtuoso di prevenzione delle emergenze.

 

Nella seconda parte del convegno è stato approfondito il ruolo fondamentale della documentazione e del monitoraggio per la gestione dei rischi. Chiara Vernizzi ed Eva Coïsson, dell’Università degli studi di Parma, hanno preso in considerazione il rilievo integrato e il rapporto tra storia, rilievo e restauro come strumenti di prevenzione dei danni sismici. Francesca Tomba e Maria Luisa Laddago, rappresentanti del Ministero della Cultura, hanno riportato esperienze recenti, come la risposta alle emergenze delle alluvioni del 2023-2024 e i progetti legati alla sicurezza sismica dei luoghi di culto nel contesto del PNRR.

 

L’incontro tra esperienze nazionali e internazionali ha ulteriormente arricchito il dibattito, grazie al coinvolgimento di Thordur Vikingur Fridgeirsson dell’Università di Reykjavík, Fernando Bakos, Abner Freitas e Tetsuya Yaguchi, dall’Università Waseda in Giappon. E’ stato dimostrato che le sfide globali richiedono soluzioni condivise e collaborazioni transnazionali. Gli interventi provenienti da Islanda, Brasile e Giappone hanno offerto spunti preziosi su come diverse realtà, con contesti culturali e ambientali unici, affrontano problematiche comuni. L’approccio "bottom-up" proposto dall’esperienza giapponese, in particolare, ha evidenziato quanto sia cruciale il coinvolgimento delle comunità locali nella gestione del rischio, non solo come destinatari degli interventi, ma come attori attivi e consapevoli.

 

Federica Maietti e Fabiana Raco, dell’Università degli Studi di Ferrara e afferenti al laboratorio TekneHub del Tecnopolo di Ferrara, hanno presentato l’importanza di documentare il patrimonio a rischio con protocolli HBIM e hanno riflettuto sulla sensibilizzazione verso la fragilità e l’identità dei beni culturali. Rita Fabbri, del laboratorio Tekenhub e Presidente del Clust-ER BUILD e Silvia Rossi, manager del Clust-ER BUILD hanno chiuso il tema esplorando strategie innovative e sinergie di rete per un futuro più resiliente.

 

La conferenza "After The Damages" non è stata solo un’occasione di aggiornamento scientifico, ma un vero e proprio laboratorio di idee e soluzioni concrete per affrontare le sfide del nostro tempo. Gli argomenti trattati hanno evidenziato la crescente urgenza di sviluppare strategie integrate e intersettoriali per la tutela del patrimonio costruito e culturale, che rappresenta non solo un’eredità storica e artistica, ma anche un pilastro fondamentale dell’identità collettiva e della sostenibilità delle comunità.

 

La gestione del rischio e la resilienza, temi centrali dell’evento, hanno assunto un rilievo particolarmente attuale in un contesto globale segnato da emergenze climatiche, disastri naturali e fragilità infrastrutturali. L’evento ha messo in luce come sia necessario passare da un approccio reattivo, basato sulla risposta alle emergenze, a uno proattivo, orientato alla prevenzione e alla pianificazione.


Per ulteriori informazioni sul progetto ed entrare in contatto con i ricercatori del laboratorio TekneHub inviare un'e-mail a: tecnopolo@unife.it